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FUORI delle RIGHE

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... GLI STRANIERI Lc 4,24-29

«In verità vi dico: nessun profeta è bene accetto in patria. Vi dico anche: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova in Zarepta di Sidone. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo, ma nessuno di loro fu risanato se non Naaman, il Siro».

Stamani questa pagina del vangelo... non mi ci voleva. Perché sembra essere la risposta ad un disagio che percepisco da qualche tempo quando apro la finestra del balcone la mattina.

In piazza campeggia un grande manifesto che dice: "Un solo interesse da difendere. Gli italiani".

Quel manifesto mi mette a disagio di fronte all'esperienza cristiana (e non solo) che ci chiede di avere una particolare attenzione verso chi è straniero.

La cosa più preoccupante per me non è la frase in sé ... ogni partito esprime la sua ideologia; il problema è che oggi nessun partito mette fuori uno slogan a seguito alla sua filosofia, ma fa un'indagine e decide quale idea, diffusa tra la gente, valga la pena di cavalcare.

Dov'è dunque il vangelo nel pensiero della gente? Non abitiamo tutti in terra straniera? Dov'è l'interesse chiesto dal vangelo per l'altro? Non dovremmo essere tutti come il buon samaritano?

 

15.03.2004